San Pellegrino in Alpe: un borgo dell’Appennino Tosco-Emiliano

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Il borgo medievale di San Pellegrino in Alpe rappresenta il più alto insediamento umano continuativamente abitato dell’intera catena appenninica. Con una popolazione stimata tra i 7 e gli 11 abitanti – dato che oscilla in base alla stagionalità – il piccolo borgo è amministrato congiuntamente da due comuni: Frassinoro – in provincia di Modena, nella Regione Emilia-Romagna – e Castiglione di Garfagnana – in provincia di Lucca, nella Regione Toscana. Situato sulla dorsale appenninica, San Pellegrino in Alpe rappresenta dunque una particolare exclave nel panorama amministrativo italiano. Luogo di passaggio e di scambi culturali e commerciali per oltre un millennio, il sito è oggi sede di un vasto complesso religioso – costituito dal santuario che ospita le spoglie dei Santi Pellegrino e Bianco e dall’antico alloggio per pellegrini noto come “Ospitale” – e del Museo Etnografico Provinciale “Don Luigi Pellegrini”, intitolato alla memoria del parroco che, tra gli anni Sessanta e Ottanta, permise lo sviluppo e la successiva apertura dell’esposizione, oggi preziosa testimonianza della cultura rurale e contadina della Garfagnana e dell’Appennino modenese.
Afflitto ormai da decenni da una costante perdita di attrattività turistica e dallo spopolamento, San Pellegrino in Alpe è stato scelto come sito pilota nell’ambito del Progetto INCULTUM per rilanciare e valorizzare le sue potenzialità turistiche, puntando sul rilancio e sulla valorizzazione dei suoi punti di forza in modo da rappresentare un volano in grado di riqualificare il tessuto sociale ed economico dell’intera area. L’azione principale all’interno del progetto ha visto la creazione di un’opera teatrale pensata e scritta dall’attrice Elisabetta Salvatori, nata con lo scopo di raccontare la storia dell’esposizione museale e di Don Pellegrini in modo suggestivo e coinvolgente. Attraverso l’uso di materiale stampato, poster, brochure e la collaborazione con giornali e televisioni locali, il team di progetto ha lavorato per raggiungere e attrarre un pubblico più ampio e per promuovere il museo etnografico. Si sono inoltre sviluppate attività di formazione rivolte agli operatori turistici locali per migliorare le loro competenze e la loro conoscenza di strumenti di analisi e valorizzazione turistica, instaurando al contempo un dialogo continuo con le amministrazioni locali e provinciali.
Dalla riapertura del museo sono stati apportati, inoltre, diversi miglioramenti al comparto tecnologico. È stata implementata una rete wi-fi in tutte le sale del museo e sono stati creati due percorsi narrativi fruibili attraverso la lettura di codici QR: uno relativo alla storia del museo e uno dedicato alla spiegazione di alcuni degli oggetti più interessanti dell’esposizione. Inoltre, dalla stagione di apertura 2023, nella prima sala del museo è stata resa disponibile un’installazione digitale che permette, attraverso la lettura di immagini con codici QR incorporati, di ascoltare alcune delle descrizioni più incisive della storia e dei manufatti del museo con la voce di Elisabetta Salvatori. Sono stati inoltre presentati progetti per l’installazione di ologrammi nelle sale del museo e per l’ideazione e la stampa di cartoline parlanti in realtà aumentata, che saranno rese disponibili nel prossimo futuro e il cui sviluppo andrà oltre i confini del progetto stesso. Tutti questi interventi costituiranno un passo significativo verso l’arricchimento dell’esperienza museale: l’obiettivo è il coinvolgimento dei visitatori in modo innovativo e interattivo, offrendo loro un nuovo modo di interagire con le gli oggetti esposti e di immergersi nella storia e nella cultura da essi rappresentate.
Durante le attività di progetto, sono state condotte interviste e somministrati questionari per valutare l’impatto del turismo sulla destinazione e per capire come migliorare l’esperienza dei visitatori. Parallelamente, la divulgazione accademica del progetto, attraverso percorsi formativi e partecipativi, ha contribuito alla diffusione di buone pratiche. Tra queste iniziative, spiccano la presentazione del progetto INCULTUM all’Executive Master in Gestione dello Sviluppo Turistico Territoriale, del Touring Club Italiano e Fondazione Campus e le visite guidate agli studenti del corso di Scienze del Turismo della Fondazione Campus. Infine, è stato avviato un dialogo per l’inserimento del sito di San Pellegrino in Alpe nel Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano ed è stato programmato un evento finale locale – fissato per il 20 maggio 2024 al Teatro “Vittorio Alfieri” di Castelnuovo Garfagnana – che ha coinvolto gli studenti delle scuole superiori di Castelnuovo di Garfagnana e i politici regionali, provinciali e locali e gli operatori turistici dell’area.

Coordinatore del progetto pilota: Università di Pisa – Dipartimento di Scienze Politiche
Collaborazione con Fondazione Campus